Gli scatti di crescita sono momenti in cui il bambino si trova alle prese con importanti conquiste rispetto al suo sviluppo, motorio e cognitivo in primis. Brazelton, famoso pediatra americano, ha elaborato un modello chiamato dei Punti salienti. Questi ultimi corrispondono a periodi che ricorrono nei primi anni di vita, durante i quali i balzi in avanti che i bambini compiono nella crescita possono portare a “momenti di crisi” nel sistema familiare. Quando parlo di momenti di crisi intendo situazioni in cui la famiglia è alle prese con un cambiamento il quale richiede un nuovo adattamento del sistema familiare. I genitori che sapranno anticipatamente quali sono i Punti salienti disseminati nella crescita del loro piccolo saranno maggiormente preparati a viverli. Sarà, per esempio, meno scoraggiante quando lo scatto in avanti del bambino nella consapevolezza cognitiva dell’ambiente renderà più difficile imboccarlo. Allo stesso modo sapere che il piccolo, alle prese con le sue conquiste motorie, potrà riprendere a svegliarsi durante la notte costituirà, per il genitore, un momento meno frustrante.
Gli scatti nella crescita assumono a volte l’aspetto di regressioni, come per esempio il ripresentarsi improvviso di risvegli durante la notte. Per quanto agli occhi del genitore possa sembrare un passo all’indietro è il risultato di un salto in avanti nella crescita.
Il modello dei Punti salienti è in linea con una concezione della crescita e dello sviluppo che non avviene in maniera progressiva e lineare, piuttosto in modo frastagliato e attraverso rapidi scatti.
Questi scatti di crescita risultano sicuramente costosi, in termini di dispersione di energia per il bambino, e di stanchezza, pazienza e perdita di sonno per i genitori.
Vediamo alcuni scatti di crescita legati al sonno nel periodo 0-12 mesi.
• 4 mesi. Durante questo periodo il bambino compie importanti progressi nell’apprendimento. L’interesse e la consapevolezza nei confronti dell’ambiente circostante aumentano notevolmente e così come la poppata è spesso piena di interruzioni, anche il sonno è condizionato dai cambiamenti tipici di questo periodo. Ciò significa che il bambino potrebbe non volersi rimettere a dormire dopo essersi svegliato dal sonno profondo. Sarà più sensibile nei confronti dei rumori e rimarrà sveglio ad ascoltarli. Allo stesso modo verrà catturato dalle luci riflesse che provengono dalla strada. È probabile che il suo stato di attivazione lo porti a chiedere di mangiare nuovamente spesso durante la notte.
• 7-8 mesi. In questo periodo si affacciano due nuovi importanti apprendimenti. Il primo riguarda la conquista motoria, ossia il bambino impara a spostarsi nell’ambiente strisciando, gattonando o rotolandosi. Il desiderio di muoversi nello spazio sarà così grande da ricordargli di poterlo fare anche nel cuore della notte. E allora perché non approfittare dei risvegli per fare qualche piccolo esercizio? L’altra importante conquista di questo periodo riguarda la consapevolezza delle persone importanti della sua vita. Riconosce pienamente la mamma, il papà e sa differenziarli dagli “altri”. Ora il bambino può risentire, più che in altri momenti, del distacco e della separazione dai genitori, specialmente dalla madre. Allo stesso modo rimanere da solo al buio durante la notte può suscitare in lui emozioni del tutto nuove.
• 10 mesi. In questo periodo le conquiste motorie si fanno più evidenti e si consolidano. Dormire può non rientrare affatto tra i desideri del bambino. A questo punto si assiste, spesso, ad un aumento dei risvegli notturni. Il piccolo, svegliandosi nel cuore della notte, istintivamente si alza in piedi e rimane attaccato alle sbarre del lettino. Probabilmente vorrebbe scendere, ma da solo non può farlo, così richiama l’attenzione del genitore per avere un aiuto!
• 12-15 mesi. A questa età il bambino sa sparire dietro l’angolo e allo stesso tempo lanciare urli di richiamo verso i genitori quando è fuori dal loro campo visivo. La vivacità è massima in questo periodo di rapide e importanti conquiste sia a livello motorio sia rispetto al linguaggio. È probabilmente il momento in cui i genitori sperimentano maggiori difficoltà a mettere a letto il proprio figlio.
Cosa fare di fronte agli scatti di crescita?
• Sapere che i momenti di “regressione” sono temporanei. Generalmente questi momenti di “regressione” non durano più di una settimana a meno che il comportamento di risposta del genitore non li rinforzi. Assecondare immediatamente le richieste del piccolo non sempre è la risposta più conveniente. Aspettare qualche minuto prima di intervenire e provare ad utilizzare modalità consolatorie diverse dalla poppata, per esempio, può aiutare il bambino a calmarsi e riaddormentarsi. Allo stesso modo un bambino più grande che manifesta il desiderio di scendere da solo dal suo lettino può essere aiutato a farlo al fine di non vivere la frustrazione di non riuscirci. Se il bambino è più grande (12-15 mesi) si può prendere in considerazione l’idea di usare un lettino senza sbarre e di modificare l’assetto della sua situazione sonno.
• Non fare pressioni sul bambino. E’ possibile che, nel tentativo di gestire i periodi critici legati ad una fase della crescita, i genitori facciano più pressione sul bambino in un momento in cui avrebbe invece bisogno di non riceverne affatto. Facciamo un esempio. Improvvisamente il bambino inizia a svegliarsi ripetutamente durante la notte mettendosi in piedi e saltando nel suo lettino;il genitore mosso da stanchezza decide che è il momento giusto per insegnargli a riaddormentarsi da solo. Introdurre un cambiamento in questo periodo può essere svantaggioso. Aspettare che si assesti una competenza o semplicemente che passi questo momento può rendere più semplice un’eventuale modifica nelle abitudini legate al sonno. Allo stesso modo con un bambino che, mosso dalla curiosità verso il mondo esterno, interrompe frequentemente la poppata per guardarsi intorno possiamo fare due cose: cambiare stanza e perciò allattare in un’ambiente meno ricco di stimoli, abbassando anche le luci, oppure non insistere senza troppo preoccuparci del fatto che il piccolo non abbia mangiato a sufficienza…in qualche modo recupererà!
• Consolidare i rituali della buonanotte. Con i bambini più grandi (12-15 mesi) può essere importante porre alcuni limiti durante il momento della messa a nanna, rispetto per esempio al numero di storie da leggere, all’ultimo sorso d’acqua. Stabilizzare i rituali della buona notte risulta vantaggioso per aiutarlo a prepararsi a dormire e per rendergli maggiormente prevedibile ciò che accadrà a breve.