la gestione del sonno dei bambini quando la mamma deve rientrare a lavoro

Molte richieste di aiuto rispetto al sonno dei bambini arrivano proprio nel momento di reinserimento lavorativo delle mamme.

Il ritorno al lavoro delle madri dopo il periodo di maternità è vissuto spesso con angoscia e preoccupazione soprattutto per il timore di non essere sufficientemente riposate. Recenti studi sulle famiglie, in cui entrambi i genitori lavorano e sono impegnati nell’avanzamento di carriera, riportano come le donne continuino ad essere coloro che nella coppia attuano più rinunce e come si sentano oberate nella gestione degli impegni famigliari e lavorativi.

Le questioni poste dalle madri in genere riguardano:

– la gestione delle poppate notturne e anche diurne,
– l’addormentamento diurno del piccolo con altre figure diverse dalla mamma,
– l’anticipazione della sveglia al mattino per andare al lavoro,
– il timore di non riuscire a sostenere il carico della giornata lavorativa per mancanza di sonno e di riposo.

Vediamo tali situazioni nello specifico.
Gestione delle poppate notturne. Allattare il piccolo durante la notte per tante mamme significa svegliarsi molte volte, anche ogni ora. Il sonno frequentemente interrotto causa stanchezza e mancanza di riposo generando il timore di non riuscire ad affrontare al meglio la giornata lavorativa. In queste situazioni le madri si ritrovano con enormi dilemmi riguardanti, per esempio la volontà di continuare ad allattare e nello stesso tempo il desiderio di ritornare a dormire come una volta.
Gestione delle poppate diurne. Le madri in procinto di tornare al lavoro che allattano a richiesta i loro piccoli temono di perdere e di far perdere al proprio figlio questo privilegio con conseguenze non solo in termini di diminuzione del contatto madre-bambino, ma anche nella produzione del latte.
Addormentamento diurno del piccolo con figure diverse dalla mamma. Molti piccoli sono abituati ad addormentarsi esclusivamente con le mamme sia di giorno che di notte. Il rientro al lavoro delle mamme genera in queste ultime il timore che i piccoli non riescano a riposare durante il giorno e che siano di conseguenza più nervosi ed irritabili.
Anticipazione della sveglia al mattino. Specie nelle situazioni in cui l’allattamento notturno è ancora presente ed è frequente, le mamme e i loro bambini si riservano di dormire di più al mattino. Ossia le madri si concedono di riposare nei tempi di sonno del loro piccolo. Chiaramente con il ritorno al lavoro questi periodi di riposo tendono a venire meno.
Timore di non sostenere la giornata lavorativa. Il risultato di quanto detto fin’ora è che le madri in procinto di tornare al lavoro hanno molti timori non solo rispetto alla gestione del piccolo, ma anche riguardo alla possibilità di reggere adeguatamente la giornata lavorativa.
Ecco alcuni consigli per le mamme:
– se la situazione rispetto alla gestione dell’allattamento vi dà pensiero considerate la possibilità di consultare un’esperta in allattamento
– se le vostre poppate diurne sono ancora frequenti e non avete intenzione per il momento di smettere di allattare, armatevi di tiralatte da portare al lavoro; questo vi consentirà di fare scorte da lasciare per quando non ci sarete
– aprite un dialogo con il partner su ciò che vi preoccupa ed insieme stilate un elenco delle situazioni da risolvere e concentratevi su quelle più urgenti
– siate sicure della scelta individuata per l’accudimento del piccolo quando siete al lavoro. Che sia il nido, la tata o i nonni quello che importa è che vi sentiate serene della decisione presa
– se avete la possibilità optate per un ritorno graduale al lavoro, privilegiando per esempio un orario part time
– concordate con il partner nuove strategie per la gestione notturna del piccolo
– se avete deciso di modificare alcuni aspetti nella routine e nelle pratiche legate al sonno fatelo in anticipo. Ricordate che cambiare le abitudini potrebbe richiedere tempo e gradualità
– assicuratevi più tempo per il riposo, eventualmente considerate la possibilità di modificare alcune vostre consuetudini. Per esempio potreste decidere di anticipare l’orario in cui andate a dormire
– chiedete più aiuto e sostegno nella gestione della casa e delle faccende domestiche durante il giorno
– ridimensionate i vostri compiti e l’eventuale tendenza al perfezionismo.