CIUCCIO E SONNO. CONSIGLI PER L’USO

La questione ciuccio è alquanto controversa e molto dibattuta. Probabilmente la maggior parte dei genitori propone il ciuccio al proprio figlio, non tutti i bambini però lo accettano. Molti genitori decidono di non offrirlo affatto ai loro piccoli. Generalmente il ciuccio viene offerto come alternativa al seno, in quanto la suzione, anche quella non nutritiva, favorisce il rilassamento ed aiuta il piccolo ad addormentarsi.

Ma cosa accade se la notte il bambino perde il ciuccio?? Probabilmente dovranno intervenire i genitori!

Alcuni esperti suggeriscono, per questo motivo, di inserire più ciucci nel lettino in modo che il bambino, in autonomia, possa trovarne sempre uno a disposizione nel caso si svegli. Personalmente credo che non tutti i bambini, anche dopo l’anno d’età, siano in grado di recuperare da soli il ciuccio durante la notte. In generale è bene tenere presente che il ciuccio può aiutare il bambino ad addormentarsi, ma può anche richiedere l’intervento del genitore durante i risvegli.
Riporto la mia esperienza di mamma. Personalmente ero abbastanza convinta di non proporre il ciuccio alla mia prima figlia, ma come ben sapete alcune idee e convinzioni prima della partenza possono facilmente cambiare in corso d’opera. Perciò, alle prese con la mia piccola poppatrice incallita, il lavoro e le innumerevoli faccende tipiche di una mamma, per giunta all’epoca fuori sede, ho ceduto! Il ciuccio è servito principalmente per far addormentare la cucciola e in qualche rara occasione (febbre o malesseri fisici) è stato utilizzato anche di giorno. Arrivata all’età di 18 mesi i risvegli stavano diventando più frequenti ed osservando quello che accadeva mi sono accorta che erano prevalentemente dovuti alla perdita del ciuccio durante il sonno. Ho constatato che ormai le era diventato necessario per poter riprendere a dormire. Così abbiamo iniziato una graduale separazione dal succhiotto.
Credo che così come tutte le scelte da fare, anche per il ciuccio vale il seguente principio:

scegliete in base alle necessità di tutti, nel rispetto dei bisogni del bambino e delle sue fasi di crescita con la consapevolezza che ciò che vale oggi può non essere utile domani.

Nel caso siate favorevoli all’utilizzo del ciuccio, mi sento di offrire alcuni consigli per un buon utilizzo.

1. Utilizzate il ciuccio solo dopo che l’allattamento al seno si è stabilizzato (lasciate trascorrere almeno il primo mese di vita). Il succhiotto influisce sulla produzione del latte che è legata al desiderio e alla forza di suzione del bambino;
2. cercate di non offrire il ciuccio durante il giorno, in quanto potrebbe distrarre il bambino dai giochi, dall’esplorazione orale che il piccolo compie portando gli oggetti e le manine alla bocca. Tenere sempre il ciuccio in bocca inibisce l’esplorazione sensoriale, rischia di creare disordini e interferisce con la scoperta delle diverse consistenze alimentari;
3. quando il bambino perde il ciuccio non reinseritelo in bocca, in modo che il piccolo faccia esperienza di addormentarsi anche senza;
4. dopo i due anni il ciuccio dovrebbe essere scoraggiato in quanto interferisce con lo sviluppo corretto delle strutture oro facciali;
5. evitate che il ciuccio diventi l’unica risposta alle richieste di consolazione del bambino. Questo significa non proporlo al bambino in prima battuta appena piange, ma provare a rispondere al suo pianto con modalità differenti (esistono le coccole, il contatto, la voce rassicurante del genitore).