ANSIA DA ESAME. RICONOSCERLA PER IMPARARE A GESTIRLA

Paolo sta preparando l’esame di maturità. È la fine dell’anno scolastico e il momento della verifica conclusiva si avvicina. Sono giorni che ha difficoltà ad addormentarsi, di giorno avverte una sensazione invadente e costante di attivazione fisica, sente spesso il cuore battergli forte, specialmente quando il pomeriggio inizia a studiare. Gli sembra impossibile poter riuscire a fare tutto ciò che si è prefissato in tempo e tollera a fatica tutte le sensazioni che sta sperimentando.

L’ansia da esame prova Paolo è come una persona prepotente, pare proprio che abbia la tendenza a tiranneggiare

Prima di descrivere nello specifico quali sono i sintomi dell’ansia da esame è bene rispondere a questa domanda: L’ANSIA DA ESAME E’ SEMPRE DANNOSA? La risposta è no! È opportuno, infatti, distinguere un’ ansia “sana” da un’ ansia “malsana”. Non sempre, infatti, l’ansia da esame è un’emozione nociva. Un certo grado di ansia, se non è eccessivo, può essere utile per affrontare alcune attività che richiedono impegno, concentrazione, attenzione a non sbagliare, come per esempio un esame. L’ansia da esame eccessiva, invece, compromette la propria prestazione poiché la persona si concentra sui sintomi dell’ansia anziché sul compito e, in questo modo, finisce solo per sbagliare più facilmente.

Per comprendere la natura della propria ansia è bene imparare a riconoscerla.
• L’ansia malsana è un’emozione che si attiva quando la situazione da vivere (in questo caso l’esame) è percepita come una minaccia o un pericolo. Questo tipo di emozione scatena: pensieri rigidi, estremi e catastrofici come “non ce la farò mai”, “anche se avrò studiato tanto arriverò lì e non ricorderò niente”; convinzioni di inefficacia personale quali “se non supero questo esame tutti penseranno che sono un incapace”. Alcune sensazioni fisiche legate a questo tipo di ansia sono: tremori, agitazione, irrequietezza, incapacità a rilassarsi, tachicardia, nausea e vertigini. Spesso questi pensieri e queste sensazioni sono accompagnate da comportamenti che si ripetono, come: difficoltà ad addormentarsi, insonnia, uso di farmaci, droghe e alcool nel tentativo di dominare lo stato di malessere, gesti e rituali superstiziosi, continue ricerche di rassicurazione.
• L’ansia sana, invece, si manifesta attraverso pensieri realistici e flessibili come “quest’esame sarà più duro degli altri. Mi dovrò impegnare molto”, “studiare e fare del mio meglio è tutto ciò che posso fare”. Tali pensieri e convinzioni contengono la possibilità di fronteggiare la situazione, la persona ha la consapevolezza della reale difficoltà a cui andrà incontro e si prepara a superarla mettendo in campo tutte le sue risorse. Le sensazioni fisiche, legate ad un’ansia sana, sono meno intrusive e invalidanti. La persona può sperimentare rigidità, tachicardia, sudorazione e qualche altro fastidio, ma riesce a trovare il modo per rilassarsi.

La Terapia Cognitivo Comportamentale ti insegna a riconoscere quale tipo di ansia stai vivendo, semplicemente prestando attenzione a tre aspetti: i tuoi pensieri, le sensazioni fisiche che stai sperimentando e i comportamenti che metti in atto. Se rispetto a questi tre parametri riconosci le caratteristiche di un’ansia malsana è forse il caso di iniziare a trovare un modo per superarla.

Ed ecco un piccolo esercizio!!
Per individuare a quale categoria appartiene la tua ansia da esame disegna una tabella con tre colonne: una dedicata ai pensieri, una alle sensazioni fisiche ed una ai comportamenti. Riempi ogni colonna inserendo quali sono i tuoi pensieri, quali le sensazioni fisiche e quali i comportamenti. In seguito confronta quello che hai scritto con la mia definizione di ansia “sana” e “malsana”. Avrai così la possibilità di valutare autonomamente la tua ansia.

Buon esercizio!