ANSIA: I 5 COMPORTAMENTI CHE LA MANTENGONO SECONDO LA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE

Eviti di usare l’ascensore? Al cinema o a teatro ti siedi vicino al corridoio? Fai di tutto per non prendere la metropolitana? Ti allontani prontamente da una situazione particolarmente affollata? Assumi alcol per stare meglio?

Se metti in atto uno o più di questi comportamenti o ti sembra in generale di utilizzare strategie finalizzate ad evitare situazioni che ti suscitano una forte ansia dovresti considerare l’idea che queste tattiche invece di migliorare la tua situazione la peggiorano.
Ti spiego il perché…seguimi!

Evitare alcune situazioni nel timore di sperimentare ansia, angoscia e paura ti serve a metterti al sicuro. Sentirti meglio temporaneamente, purtroppo, non ti aiuta a risolvere i tuoi problemi di ansia, anzi peggiora la situazione. Il sollievo immediato che deriva dall’evitamento di una situazione finisce col rinforzare le credenze e i comportamenti che sono alla base del tuo problema. Ti faccio alcuni esempi di “comportamenti protettivi” che mantengono e rinforzano l’ansia.

1. Evitare una gamma di situazioni che suscitano ansia o paura, come prendere l’aereo, salire sulla metropolitana, usare l’ascensore, rimanere nei luoghi affollati, allontanarsi da casa da soli, guidare in autostrada. In questi casi l’evitamento mina la sicurezza in se stessi e l’idea di potercela fare. Continuare a non esporsi alle situazioni temute impedisce di affrontarle e di superare le paure.
2. Cercare la presenza di persone di fiducia per vivere le situazioni che suscitano ansia. Quando non si ha la possibilità di evitare alcune situazioni, oppure quando l’interesse a viverle è comunque alto si potrebbe incorrere nella trappola di “farle solo se accompagnati”. Questo significa muoversi strategicamente cercando di assicurarsi la compagnia di una persona di fiducia con la quale ci si sente al sicuro. Un po’ come l’evitamento, anche questo comportamento impedisce di affrontare e superare la paura, rinforzando convinzioni negative e favorendo a lungo andare il proliferare di emozioni spiacevoli.
3. Assumere alcol o droghe per limitare le sensazioni spiacevoli. Con questa soluzione si rischia di aggiungere altri problemi, come quelli legati agli effetti di alcol e droghe o il rischio di sviluppare una dipendenza da sostanze.
4. Nascondere aspetti di sé. Celare e camuffare aspetti di sé, come imperfezioni del proprio aspetto, esperienze infantili, errori del passato o difficoltà psicologiche attuali, può rischiare di suscitare una costante paura di essere “scoperti”. Omettere e nascondere aspetti ritenuti vergognosi può impedirti di scoprire che altre persone hanno avuto esperienze simili e che gli altri in fondo non sono giudici così rigidi ed inflessibili come credi.
5. Rimandare la soluzione del problema o di un compito a quando ci si sente meglio. Aspettare il “momento giusto” per passare all’azione può significare far passare molto tempo. Rimandare compiti importanti può proteggerti dal vivere un disagio a breve termine, ma a lungo andare il pensiero delle cose non fatte potrebbe pesare fino al punto di creare sensi di colpa.
Liberarsi di questi comportamenti falsamente protettivi è uno dei primi passi per iniziare ad affrontare un problema d’ansia. La Terapia Cognitivo Comportamentale suggerisce di promuovere l’esposizione alle situazione temute per rinforzare la convinzione di farcela, dimostrando che le conseguenze temute non sono poi così disastrose come quelle immaginate.